sabato 23 luglio 2011

Il tocco dell’Amore.



19:49 Autore: Cinzia
in: Baby Massaggio Bioenergetico dolce
Comprendi che l’originalità non è fare qualcosa che nessuno ha mai fatto prima, ma è qualcosa che ha origine in te. Anche se una cosa è stata espressa da altri mille volte, esprimendola sinceramente la renderai unicamente tua.
Swami Kriyananda
La motivazione.
Scegliere di partecipare a un corso di Bioenergetica non è stato facile. Dopo aver preso la specializzazione nello Yoga per gestanti, mi ritrovai a parlare di Baby massaggio con la mia insegnante (già formata nella bioenergetica). Lessi, o meglio divorai, “Bioenergetica dolce – Guida al massaggio del bambino per risvegliare l’energia vitale” di Eva Reich. Quanto amore in quelle pagine, decisi così di approfondire l’argomento. Al primo incontro con Fabio e Francesca mi fu chiesto di scrivere la motivazione che mi aveva spinto a ricercare tale corso. Volevo un bambino, lo desideravo tanto e volevo capire se il desiderio fosse di natura fisiologica o amorosa. Tutto mi aspettavo tranne che entrare in contatto con la “Cinzia bambina”. Avevo sottovalutato l’argomento, l’inconscio lo aveva trasformato in un semplice corso di massaggio. Tutto pensavo tranne a quello che sarebbe poi riaffiorato, creato e trasformato.
Il gruppo.
Il corso è partito, un mini corso che è arrivato a me come un regalo. In tre partecipanti, in pratica un personal-corso. Le compagne di viaggio (così mi piace definirle), sono state deliziose e importanti. Unire una reflessologa, una psicologa e un’insegnante di yoga non è poi così semplice, ma l’obiettivo comune, la ricerca dell’Amore, ha reso tutto molto fluido e lineare. All’inizio non è stato facile scambiarsi il massaggio, l’idea di farsi “toccare” e di “toccare” non ci appartiene come cultura, ma appena ci si lascia andare tutto assume un sapore speciale. Il concetto del piacere, ormai lontano dal mio essere è riaffiorato grazie a quelle carezze, a quei contatti delicati, agli sguardi e all’accoglienza che ogni mia compagna mi ha regalato. L’ascolto del respiro, sede di pace e quiete, mi ha permesso di arrivare all’energia delle mie compagne. Veronica mi ha regalato un tocco “lunare”, mentre Francesca “solare”. Cercare di ricevere senza elaborare è stato l’ostacolo più difficile da superare. Ma quando il corpo si rilassa, la mente si abbandona, il cuore finalmente si apre e riceve. E’ stato molto importante e curioso condividere certi aspetti del corso, molto gradite le “ricreazioni”, momenti di grandi confidenze, scambi emozionali e riflessioni. Con un sorriso sulle labbra, penso spesso all’elemento cioccolata, presente a ogni nostro incontro, una coccola condivisa con il retrogusto di collante.
Il tocco dell’Amore.
Fabio e Francesca sono stati docenti speciali. Il loro mostrarsi a noi con tanta amorevole passione, mi ha permesso di apprendere, prendere e sentire tanto. Francesca mi ha regalato “Il Tocco dell’Amore” quello che ora per me è la Bioenergetica dolce. Con i suoi trattamenti mi ha regalato l’accoglienza e la protezione. Ho ricevuto il respiro, la presenza, il rispetto e l’apertura di un’Anima…doni molto preziosi. Fabio ha sempre controllato i nostri scambi, ma non mi è mai arrivato come un super-visore ma come un amorevole padre, attento ai suoi piccoli. Quello che sto cercando di spiegare è che oltre alla tecnica, oltre alla teoria mi è stato fornito uno strumento in più, il lasciarsi andare senza paura.
I trattamenti.
Ho avuto la fortuna di trattare alcuni adulti, del tutto estranei a quello che è Bioenergetica. Con stupore e poi comprensione ho notato che, quasi tutti, desiderano ricevere la base sicura sul cuore e sulla pancia. Spesso si sono addormentati, chi addirittura ha sognato, chi si è commosso. Tutti hanno sentito la necessita fisica di espellere le tossine, un risultato molto diuretico.  Quello che mi è arrivato è stata sempre una palese richiesta d’amore, di protezione e conferma. A livello fisico ne esco sempre molto rigenerata da questi trattamenti, ricca di energia e di forza emotiva, felice. Ho imparato ad ascoltarmi di più, ho imparato, con diplomazia, a rimandare i trattamenti quando non ne ho voglia o quando sento il rifiuto per una persona. Ho capito che è più di quanto si possa ipotizzare, immaginare o sapere. Lo sfioramento, delicato in superficie, attraversa tutti i nostri strati e apre porte a noi sconosciute. Con attenzione e rispetto mi porgo agli altri, quando sento di poterlo fare. Ho deciso di raccontare quella che per me, fino ad ora, è stata l’esperienza più profonda e importante con il Baby Massaggio, l’incontro con la piccola Francesca.
Francesca.
Tutto arriva perché così deve essere…
Avevo sparso la voce tra i miei allievi di Yoga, alla ricerca di volontari su cui provare il massaggio Bioenergetico. Sergio, allievo e pediatra mi ha segnalato una neo mamma con bambino piccolo. Ho provato più volte a fissare un appuntamento ma c’era sempre un motivo per rimandare. Lei è al secondo figlio, alle prese quindi con orari, influenze e brutto tempo. Credo di non aver mai visto tanta pioggia a Roma. Stranita, innervosita e impaziente di sperimentare il massaggio ho deciso di mettere fine a queste eterne attese. Ho preso al volo l’opportunità di una bimba in una casa famiglia. Un po’ confusa ed anche impaurita ho fissato un appuntamento con la giovane mamma. Lei ha 24 anni, ha già un bambino di tre e una bambina di tre mesi, Francesca. L’accoglienza è stata buona, ho provato a fare domande sul parto, sul desiderio di maternità ma la mamma ha ben deviato il discorso sull’acqua che cadeva dal tetto, raggiungendo il bordo del lettino della piccola che dormiva profondamente non curante del chiasso proveniente dai corridoi e dalle altre stanze. Alloggiano in una casa famiglia della Caritas, dividono la camera con un’altra mamma e i suoi due figli. Ho invitato la mamma a seguire il massaggio per poterlo poi rifare alla bambina, lei non ha voluto, anzi mi ha dichiarato di aver molta paura e che solo quando sarà più grande la toccherà. Mentre gli adulti erano a cena, sono rimasta sola con la piccola. Francesca, svegliata dalle grida degli altri bimbi, non ha pianto mi ha guardato e sorriso. Non so spiegare, ma la sensazione è stata di grande stretta e apertura al cuore. Dopo averla presa in braccio, dopo averla conosciuta un pochino, ho provato a massaggiarla. La stanza era troppo fredda e umida per spogliarla, per altro aveva tosse e molto catarro. Appena l’ho sdraiata sul suo lettino mi ha guardato e con i suoi occhi vivi ed attenti aspettava che facessi qualcosa. Ho utilizzato molto il verbale, era incantata dalla voce. Ho iniziato con le lunghe carezze e lei ha subito avuto un lungo brivido e mi ha sorriso mostrandomi tutta la sua meravigliosa gengiva e gioia. Mi ha parlato con i suoi occhi, invitandomi a continuare. Era buonissima, non scalciava, non si muoveva troppo. Mi sono soffermata molto sulla testa, intorno agli occhi e alla bocca e sulle guancie perché gli piaceva molto. Quando sono arrivata alla pancia è diventata seria ed ha allungato le gambe. Mi sono soffermata a lungo con la base sicura e poi ho iniziato a seguire il movimento rotatorio. Sulle manine e sui piedini non ha gradito molto. Visto la sua difficoltà nel respirare bene, ho preferito lasciarla in posizione supina e terminare con tante carezza lunghe.
Dopo il massaggio.
Era arrivato il momento di salutare Francesca. La piccola ha mantenuto un atteggiamento calmo e sereno ma con più partecipazione al mondo esterno. Il suo sguardo era più attento, la sua attenzione veniva richiamata da colori accesi ed intensi, muoveva di più il braccio destro che, a dire della mamma, era impigrito e sofferente fin dalla nascita. Le sensazioni che mi arrivavano erano di grande riconoscimento. Mentre sfioravo la piccola Francesca, ho sentito tanta tenerezza e più volte lei stessa mi ha incoraggiato a non smettere di desiderare, a non interrompere quello che dentro ogni donna (o quasi) è istintivo. E’ come se fosse lei a “trattare” me. E’ stato un meraviglioso scambio d’Amore, puro, intenso e vibrante. Per tutto il tempo ho provato un grande e immenso rispetto verso lei, verso me stessa e verso il piacere di avere uno scambio.
La Bioenergetica Dolce mi ha fatto ricordare che dentro di noi ci sono tutti gli strumenti necessari per elaborare ed eliminare le “corazze” corporee ed emozionali e che non è mai troppo tardi per farlo.
Vorrei terminare con una frase di Eva Reich:
“La pace nasce nell’utero”,
nella speranza di poterlo sempre ricordare, condividere e diffondere.
Chandra
P1030733

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